Valutazione Posturale Strumentale: la grande differenza tra Baropodometria e Stabilometria

L’ambito della Valutazione Posturale è estremamente vario e ogni operatore ha la propria idea di quello che voglia dire fare una valutazione della funzionalità posturale. Ci sono operatori che pensano subito alle immagini statiche su vari piani, coloro che immaginano situazioni più dinamiche e coloro che immaginano test e risposte chinesiologiche da parte dei gruppi muscolari testati, infine ci sono quelli che se non hanno un numero per quantizzare e qualificare un assetto posturale non sono contenti e quindi ricorrono ad attrezzature di misurazione elettroniche.

Le attrezzature elettroniche in commercio che offrono la possibilità di misurare una funzionalità posturale sono molte: si passa dalle pedane ai treadmill sensorizzati, agli accelerometri, agli analizzatori 3D della colonna vertebrale. Questa fitta “flora” di attrezzature è poi vissuta da una fitta “fauna” di test che possono essere svolti.

Tra i test che più spesso vengono eseguiti a scopo di misurazione della funzionalità posturale troviamo la Baropodometria e la Stabilometria. Con questo articolo non si pretende assolutamente di esaurire questi due argomenti in maniera completa e di descrivere nel dettaglio i test, gli errori di misurazione, i protocolli e le differenze strumentali e non. L0 scopo di questo brevissimo articolo è quello di sottolineare la profonda, profondissima differenza concettuale e procedurale dei due test dal momento che non poche volte vengono confusi fino ad arrivare a dire vere e proprie castronerie (vedi le diciture di “Baropodometria Posturale”!!!).

L’esame Baropodometrico si suddivide in: un esame Dinamico ed un esame Statico.
Lo scopo di quello Dinamico è lo studio del passo (Gait Analysis) e delle caratteristiche cinematiche, chinesiologiche e pressorie della deambulazione.
Baropodometria_LucaRusso2Baropodometria_LucaRussoLo scopo dell’esame Statico invece è quello di studiare le caratteristiche pressorie del piede in posizione ortostatica e valutarne le zone che sono maggiormente sotto carico. Da qui poi possono essere fatti altri ragionamenti qualitativi sulle catene muscolari che vengono messe in tensione da un determinato tipo di atteggiamento pressorio ma questo è un passaggio di secondo livello. La durata della Baropodometria Statica è di 5 secondi che è un tempo sufficientemente lungo per la strumentazione utilizzata per acquisire un numero di campioni sufficiente e descrivere correttamente l’appoggio del piede a terra. L’immagine risultate è allora una media dei campioni acquisiti e non c’è alcun calcolo sui micro movimenti indotti dal Sistema Tonico Posturale.
Baropodometria_LucaRusso3  Baropodometria_LucaRusso4

Lo scopo dell’esame Stabilometrico invece è quello di valutare le oscillazioni posturali del soggetto che viene testato in posizione ortostatica. Per tanto, quasi come se fosse un gioco di parole, si studia la micro dinamica del Sistema Tonico Posturale attraverso un test di mantenimento della posizione statica. Il protocollo di test è ben diverso (non scendiamo nel dettaglio in questa sede) e la durata è molto superiore alla Baraopodometria Statica, si tratta infatti di protocolli che partono da 30 secondi fino a 51,2 secondi. I dati forniti da test sono quindi tutti dati che prendono in considerazione i movimenti del CoP (Centre of Pressure) e lo descrivono in parametri cinematici ne dominio del tempo e delle frequenze.

Stabilogramma_LucaRusso Statokinesigramma_LucaRusso Stabilometria_LucaRusso

La differenza c’è e si vede, quindi attenzione a non confondere i due esami. Per maggiori informazioni visita l’area CONTATTI o seguici su Facebook sulla pagina ufficiale di Facebook

Dott. Luca Russo Ph.D.

2019-01-29T11:10:39+00:00